Da : “Memorie del Santuario della B. V. M. Penice”,
Can. Antonio Civardi,
Piacenza 1904.
Presentamente lassù su quella vetta, in quel santuario si celebrano annualmente due feste, una in onore di San Bartolomeo Apostolo alli 24 Agosto, oppure alla domenica successiva, con concorso di divoti.
La festa però più solenne, ed alla quale interviene, permettendolo il tempo numerosissima popolazione, è quella del Santissimo Nome, che si celebra sempre alla domenica immediatamente successiva alla Natività di Maria Santissima (ndr. 8 Settembre).
Nessuna locandina è nata a caso. Spesso le occasioni sono date da eventi legati alla storia o fenomeni atmosferici particolari. La vetta del monte Penice si presta a questi fenomeni e nulla dobbiamo lasciarci sfuggire. Figli della storia per continuare insieme a scriverla ...
Essenziale e "pulita". Il bianco e nero per sottolineare la continuità della presenza e del messaggio nel cuore delle persone del territorio.
Le radici profonde fortificano la pianta e la rendono sempre viva anche difronte alle tempeste della vita.
Una foto dall'alto grazie ad un drone di un appassionato. Un punto di vista insolito che caratterizza il santuario a mo' di fortezza.
E' bello pensare ... lo sguardo di Dio sulla sua terra.
Nella locandina ciò che ha caratterizzato l'anno '22: la ristrutturazione del tetto del santuario. Un evento anche questo da sottolineare dopo almeno 100 anni dalla sua sistemazione.
Una foto in notturna che sottolinea il contorno, nell'intento lascia spazio al pensiero e alla preghiera.
La statua della Vergine venerata al santuario. Si è voluto in questo modo dare rilievo e far conoscere l'immagine di maria. Statua lignea, da pochi anni restaurata, databile agli inizi dell'800.
Le foto in bianco nero. La prima degli anno '60 in occasione della festa, i primi viaggi con le Fiat 500 e 600 dell'epoca e il pranzo sui prati. La seconda, una delle più antiche in archivio, probabilmente anni '40, manca il portico antistante la chiesa e il piazzale con i muri di sostegno.
La vetta con il santuario all'alba. Il sole sorge alle spalle della chiesa, nella vallata del fiume Trebbia in direzione di Bobbio. I colori e le sfumature riempiono il cielo e l'animo di pensieri.
Locandina semplice, tradizionale, nell'intento di rispettare l'immagine. Metà anni '70 alla conclusione della costruzione del campanile. Probabilmente la foto è scattata da un elicottero o dalla costruenda antenna dell'aviazione, tuttora presente.
Colori e foto d'epoca. La festa ai tempi della ripresa economica nel dopoguerra.
I colori sono volutamente scelti e studiati nel rispetto dell'immagine velata sullo sfondo. Il portico della chiesa e la statua di Cristo Redentore, un'angolazione delle più sfruttate dal sagrato del santuario.
Il colore del cielo domina gli spazi. per contrasto il rosso delle scritte. Si riconosce la statua del Redentore ripresa dal basso, ancora con l'erba da sfalciare dal versante di Varzi.
Le date delle feste e il contrasto della vetta innevata. Volutamente si è voluto per stupire e incuriosire.
Ancora una volta il fascino del bianco e nero. La vetta e il santuario ancora liberi dalle tante antenne. Il taglio dell'erba a mano, la strada poco più di una mulattiera...anni '50.